l'articolo di colum mccann sui community gardens del lower east side di manhattan apparso domenica sulla repubblica.
l'articolo di colum mccann sui community gardens del lower east side di manhattan apparso domenica sulla repubblica.
è con cardamomo, zenzero fresco e succo d’arancia aggiunto alla fine, post frullatore. (un po’ di soffritto di cipolla all’inizio.)
sulla globalizzazione delle rose c’è un articolo su internazionale di questa settimana – proprio non avevo idea che la maggior parte delle rose del mercato dei fiori europeo venisse dall’ecuador o dal kenya: pare che ogni jumbo che parte da quito e nairobi per l'europa o il nordamerica porti rose nella stiva. (online c’è l’originale, per chi legge il tedesco.)
di via canova si vede, se ci si passa nel tardo pomeriggio, un camion con la cabina piena di rose. finte, immagino. devo controllare in altri orari. chiedere al fioraio? di fronte c’è un fruttivendolo-gioielliere, che esibisce anche alcune piantine di erbe aromatiche al traffico infernale di quell’incrocio. al di là dell’incrocio, il parco, dove i cagnetti del centro di milano possono fingere di avere una vita normale. just another manic monday.
qui si torna sempre a parlare di crocifere, prima o poi (e magari ti dicono, a cosa serve un blog: ricordo che così ho rimediato un’ottima ricetta del caldoverde, più volte sperimentata quest’inverno).
delizia del fine settimana, i cavoli a merenda di sto, con la principessa che ha una voglia di cavoli strascinati sulla guancia.
clic sulla foto per per scoprire i multiformi talenti di tofano, tra cui la fotografia.
(seguito di l’improbabile ritorno dell’erba cipollina)
sì, in effetti sto un po’ esagerando, ma giuro che su questo negletto balcone la rinascita spontanea del cespo di erba cipollina dalle proprie stoppie appare come un vero miracolo. forse quando i fiori accenneranno ad appassire mi verrà voglia di mangiarli. si può?
la presenza dell’ex vivaio tra via gioia e via galvani a milano, circondato da muri di mattoni rossi e da un edificio in rovina, con il suo sentiero nel bosco visibile solo da un cancello chiuso. quando ci sono passata davanti, ieri, c’era ancora il camper della campagna di protesta (blog) contro i progetti della regione per l’area verde, con rocco tanica che arringava un gruppo di vecchietti.
l'ultima lettera dell'abbecedario del giardiniere è più primaverile che mai... di una primavera nordica (danese) e corredata di poesia di cummings, anch'essa più primaverile che mai (a proposito di fiori: ma era questa la poesia di e.e. citata in hannah e le sue sorelle di woody allen?)
per tutti gli ammiratori delle foto del giardiniere, appuntamento là; quanto al monday bud blogging, seguiranno altri più prosaici spunti... adesso per esempio, se avessi tempo, andrei in giro a cercare una ricetta per fare i biscotti allo zafferano, che sono buonissimi.
in time of daffodils (who know
the goal of living is to grow)
forgetting why,remembering how
in time of lilacs who proclaim
the aim of waking is to dream,
remember so (forgetting seem)
in time of roses (who amaze
our now and here with praise)
forgetting if, remember yes
in time of all sweet things beyond
whatever mind may comprehend,
remember seek (forgetting find)
and in a mystery to be
(when time from time shall set us free)
forgetting me, remember me
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