questa volta la vacanza ha comportato autostrade, traghetti, autogrill, partecipazione a movimenti di massa. ogni tanto va bene anche fare così, buttarsi nella mischia.
al ritorno a milano, dopo una giornata di lavatrici fatte cercando di non pensare che alla fine qualcosa si sarebbe anche dovuto stirare, l'impietoso termometro della cucina ci ha spinto verso l'utopia «cinema all'aperto=fresco» (mentre ovviamente la realtà è «cinema al chiuso=fresco»).
di john landis non vedevo alcunché da trent'anni a questa parte, credo. per la storia dei trafficanti di cadaveri di edimburgo dovevo fare un'eccezione, anche se il film si è rivelato poco più di un divertissement in costume, neanche troppo macabro, ravvivato (è proprio il caso di dire) dalla satira sull'arrivismo e l'egoismo di tutti i personaggi, condita di deliziosi anacronismi (la «lista degli invitati» al pub).
vorrei lamentarmi del fatto che tim curry ha una parte molto secondaria e sfido chiunque a riconoscere il cameo di christopher lee.
piacevole risentire sui titoli di coda i'm gonna be dei proclaimers (anno di grazia 1988) e anche scoprire ora via web che la band esiste tuttora.
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