che cos'abbiamo di bello:
la stazione centrale definitivamente trasformata in centro commerciale (con apposita campagna di affissioni).
contiene la libreria feltrinelli più grande del mondo: nominalmente ha altrettanti titoli quanti ne ha la feltrinelli duomo, ma percettivamente sembrano di meno. il piano nobile è carino e ha un corner di costosi snack biologici o inglesi (o entrambe le cose). il piano sopra è una sala eventi per metà occupata da un magazzino libri. il piano sotto ha un'aria seriamente svantaggiata irriscattabile dagli scaffali di libri per bambini.
il nuovo museo del novecento, che non ho ancora visto. raccolte voci di corridoio:
1. ci sono code all'ingresso (per un paio di mesi è gratuito)
2. il quarto stato aveva più senso al termine del percorso ottocentesco della galleria d'arte moderna che non a dare inizio a questo (benché sia in effetti del 1901).
i soliti numerosi grandi negozi dove acquistare qualcosa di grazioso per le persone amate. e dove però viene diffusa musica a un volume tale che starci abbastanza (da riuscire a comprare qualcosa) comporta sofferenza fisica. l'anno prossimo, shopping online anche per i regali.
poi, ieri sera sono tornata a piedi dalla cena natalizia aziendale (nonostante i tacchi nuovi, che si sono rivelati comodissimi), così ho guardato bene i numeroni sui grattacieli. trattasi del progetto n. 31 del festival led:*
Growing by numbers
Architettura Attuale_Paolo Cesaretti, Antonella Dedini, Guendalina Di Lorenzo
Coordinamento progetto Ing. Roberto Cigada
Grattacieli di Milano (Numero 1 Torre Galfa ; Numero 3 Pirelli 39; Numero 5 Torre FS Garibaldi
A; Numero 7 Torre FS Garibaldi B; Numero 9 Torre César Pelli)
Una numerazione progressiva delle architetture che si elevano in altezza nell’area
Garibaldi_Varesine. Nell’area che, al centro della città, è l’emblema di questa trasformazione,
contiamo i grattacieli della città che sale. E uniamo tutti i numeri con una linea ideale che
tratteggia la mappa della città del futuro.
Partner Illuminotecnico Zumtobel
Partner tecnico Clod srl
direi l'installazione più carina fra quelle che ho visto finora (vogliamo parlare degli imbarazzanti «vestiti di luce» sponsorizzati dagli svedesi in corso vittorio emanuele?) ma l'iniziativa mi pare non reggere il confronto con le luci d'artista di torino (va be', lì partivano dalla serie di fibonacci di merz sulla mole antonelliana, altro che numeroni sui grattacieli...)
* sta, ho scoperto, per light exhibition design (chevvordì?). ma comporterà anche, come immaginavo io, che siano tutti progetti con luci a led? boh, speriamo.
Hai ragione, ci pensavo proprio ieri mentre guardavo altri exhibits del LED e dovrebbe dirsi Light Desing Exhibition, ma poi l'acronimo non dà...
Per contro il museo del novecento vale, vale, vale, ma bisognerà aspettare la fine dell'ingresso gratuito per vedere un termine alle code.
Scritto da: avi | lunedì, 17 gennaio 2011 a 13:22