(nel senso che in rete non ne trovo notizie, ed è improbabile che riesca a fare ricerche più serie)
g. rivolo: potrebbe essere il «pittore giuseppe rivolo» che risulta illustratore di senza famiglia per vallardi, di ettore fieramosca per mondadori, dei miserabili per utet. ecco alcuni tratti dal già citato teatro di bengodi.
maru: le illustrazioni più moderne e déco trovate nei libri blu carabba. potrebbe essere la maru cortini illustratrice della bibliotechina bietti, marù cortini-viviani su un altro titolo carabba (consigli a mia figlia bella di esther rosa).
pleniluni sereni di manfredo vanni, carabba 1932
mani che lavorano e anime che sognano di edward garrett, carabba 1933 (che poi sarebbe un romanzo vittoriano)
Quand'ero piccina mi passò per le mani "Senza famiglia" , probabilmente proprio in edizione Vallardi. Ho un ricordo abbastanza preciso della copertina e in effetti ritrovo qui gli stessi tratti.
Comunque grazie per tutta questa fragile, delicata bellezza che ci regali.
Scritto da: fuchsia | martedì, 23 marzo 2010 a 22:06
fragilità è la parola... a schiacciarla sullo scanner la carta sembra disintegrarsi. molti sono libri assai usati, comunque ingialliti, con i margini già fragili per l'irregolarità che veniva dall'essere tagliati con il tagliacarte. però erano legature cucite, quindi le pagine stanno ancora insieme, più o meno.
Scritto da: rose | mercoledì, 24 marzo 2010 a 09:32
Dimenticavo: grazie anche per Edward Garrett, non ne sapevo nulla. Adoro quel genere di scoperte!
Scritto da: fuchsia | mercoledì, 24 marzo 2010 a 22:21
anch'io! (è il classico libro letto e dimenticato, e non avevo idea di chi fosse l'autrice)
Scritto da: rose | giovedì, 25 marzo 2010 a 09:38
Buonasera, ho cercato tanto qualche informazione su questa firma "MARU" che trovo sulla cover di un libretto meraviglioso acquistato da me oggi in una piccola libreria antiquaria di Roma. Il titolo è "Montigomo artiglio d'avvoltoio", Giuseppe Carabba editore, Lanciano 1932. Anche all'interno ci sono delle belle illustrazioni in b/n colorate di un delicato azzurro, e il tratto mi sembra proprio lo stesso della "Maru" di cui parlate voi. Grazie mille Lelia
Scritto da: lelia saini bertelli | sabato, 28 febbraio 2015 a 18:00