recuperando notizie dopo il blackout allergico, mi sono accorta che jim carroll è morto l'11 settembre.
(quel giorno neppure io mi sentivo molto bene, alla groucho marx o woody allen che dir si voglia.)
di questo personaggio commovente a me piacevano i dischi ma prima o poi mi deciderò a leggere basketball diaries, sulla lista da 25 anni almeno (prima impossibile da trovare, però negli anni 90 fu tradotto per frassinelli da tullio dobner, e dopo ancora avrei pure potuto comprarmelo online...)
non ho neppure visto il film con dicaprio, is it any good?
Oddìo non è possibile...ma cosa sta succedendo? I nostri blog si stanno trasformando in una sequela di necrologi di rockstar. Personaggio commovente, sì, dici bene, mi ha sempre fatto una gran tenerezza.
Scritto da: fuchsia | giovedì, 24 settembre 2009 a 17:47
non so perché mi sia venuto spontaneo dire rockstar. Jim Carroll era tutt'altro.
Scritto da: fuchsia | giovedì, 24 settembre 2009 a 17:58
ma per noi un po' sì... 60 anni, aveva.
oh, leonard cohen l'altro giorno si è sentito poco bene, ma pare si sia ripreso :o)
Scritto da: rose | giovedì, 24 settembre 2009 a 18:35
io ho fatto il percorso contrario: l'ho conosciuto con quei basketball diaries (si, l'edizione frassinelli) e poco o nulla come "rockstar" principalmente grazie alla cover di john cale di people who dies. libro crudo e toccante, che mi è rimasto attaccato alla pelle per molto tempo dopo averlo letto. fatte salve le differenze, un po' come le autobiografie di altre due grandi "rockstar": james ellroy ed edward bunker.
Scritto da: hanz | giovedì, 24 settembre 2009 a 21:58
Ho amato il libro che lessi però quando ero adolescente e quindi forse in un periodo in cui avevo la tendenza a creare miti. In più ai tempi andava molto di moda "il beat" e quindi era più difficile essere critico. Ma condivido l'impressione di hanz. In più da bravo amante di New York, ci andavo a nozze con le descrizioni della vita urbana, in particolate della vita artistica con Warhol e compagnia.
Il film l'ho visto, ma non lo ricordo per nulla. Le recensioni però erano tendenzialmente positive.
C'è anche un seguito del libro che non mi colpì per nulla.
Scritto da: baroccogiapponese | mercoledì, 14 ottobre 2009 a 11:47
sì, prima o poi lo leggerò pure io per morboso interesse newyorkofilo.
Scritto da: rose | mercoledì, 14 ottobre 2009 a 12:26