alla fine, di libri delle vacanze ne ho letti solo tre. ghiaccio-nove di vonnegut si è trovato inaspettatamente ma non insensatamente contiguo (elementi fantascientifici usati in modo simile) a il paese delle meraviglie e la fine del mondo di murakami. poi finalmente austerlitz di sebald, che ora si trova inaspettatamente ma non insensatamente giustapposto a mattatoio n. 5 di vonnegut cominciato sul tram questa mattina andando al lavoro (non è solo che c’è la guerra, ma come v. parla di dresda via citazioni, all’inizio del libro).
austerlitz è proprio bello nonostante sia un romanzo, nonostante il drammone mitteleuropeo che la copertina adelphi promette e mantiene. per chi si bea nell’affabulante accumulo di informazioni sebaldiano ci vorrebbe invece un indice dei nomi e dei luoghi, se ne sente il bisogno nel riordinare cose che andrebbero tenute a mente:
andare ad anversa a vedere la stazione
a lucerna c’è il museo dei ghiacciai
claude simon che racconta di gastone novelli (ci sono opere di novelli al mart di rovereto)
cercare di vedere toute la mémoire du monde di resnais
(e avrà ragione sebald a proposito della bibliothèque mitterrand? per chi non l’ha letto: austerlitz la trova esecranda).
Perché dici che Austerlitz è bello "nonostante sia un romanzo"? Pensavo di aver letto male, invece no, giusto? Per l'eccesso di info?
Scritto da: liseuse | martedì, 23 agosto 2005 a 23:14
PS ieri sera non sono più riuscita a commentare altro (il sistema non mi lasciava più entrare), ma volevo aggiungere: BENTORNATA! :o)
Scritto da: liseuse | mercoledì, 24 agosto 2005 a 07:30
grazie, lisosa mattiniera. no, ho pensato che forse sebald non aveva bisogno di mettere in campo la fiction: è diventato famoso con questo libro, ma io che mi ero lasciata molto avvincere dagli anelli di saturno in fondo non ho trovato, in austerlitz, molto di diverso. a piacermi in questo libro di fiction sono gli stessi elementi che mi piacciono in quel libro di non fiction.
Scritto da: rose | mercoledì, 24 agosto 2005 a 09:35
Pensa che invece Anelli di Saturno e' uno di quelli che mi e' piaciuto di meno. Austerlitz ha questa dramma che esplode man mano che si procede nella lettura che mi ha colpito. The Emigrants e' il suo altro libro cui si puo' dare del capolavoro. Certo, hai ragione, vi vorrebbero indici dettagliati per godersi tutti i dettagli.
Scritto da: Zio | mercoledì, 24 agosto 2005 a 15:04
Dimenticavo, la stazione di Anversa va davvero vista.
Scritto da: Zio | mercoledì, 24 agosto 2005 a 15:17
devo cercarlo, gli emigrati (p. ce l'ha in tedesco, ossia per me inutilizzabile); era un titolo bompiani come gli anelli, ma nulla di tutto ciò risulta più in commercio - solo i titoli adelphi (oltre ad austerlitz, storia naturale della distruzione e vertigini, continuerò con questi).
comunque nutro un'insana attrazione per il belgio avendone un ricordo assai vago, perlopiù di bruges. quando penso al belgio poi mi viene in mente il bellissimo pedigree di simenon (oggi qui sembra uno spottone adelphi).
Scritto da: rose | mercoledì, 24 agosto 2005 a 17:49