attraverso untitled sono arrivata a questo post di caracaterina, ben contenta di trovare qualcun’altra colpita in tenera età dal serpente di pinocchio. il mio era questo qui, dell’edizione salani con le illustrazioni di luigi e m. augusta cavalieri, 1924 (il volume arrivato da mia madre è del 36), e quand’ero piccola mi spaventava proprio: avevo un po’ paura ad arrivare a quella pagina.
altra coincidenza è che il post sui segreti di caracaterina prende spunto dal giardino segreto di frances hodgson burnett, che ho cominciato a leggere la settimana scorsa proprio per trovare risposta alla domanda: «ma il libro era brutto?»
io, leggendolo per la prima volta (almeno credo, ma avevo in mente uno sceneggiato) direi di no...
l’alibi per fare letture del genere oggidì sarebbe di farle in inglese. giusto prima del giardino segreto c’è stato coraline di neil gaiman, e adesso vagabondo in un guazzabuglio tra i due libri come fosse un film di tim burton. e forse ne risulta che ai bambini piacciono i segreti – scoprire quelli dei grandi, di cui non vedono gli aspetti dolorosi e vergognosi ma che ribaltano in avventura. e tenerne qualcuno per sé, del tipo «buono»: qualcosa che sembra avere più valore se non si sa in giro, magari solo nell’attesa della persona giusta a cui raccontarlo.
"avevo un po' di paura ad arrivare a quella pagina" anch'io. e lo credo bene. probabilmente l'edizione che leggevo doveva imitare quella a cui tu ti riferisci perchè il serpente era proprio così: terribilmente sproporzionato. ma era una tavola colorata e non ricordo il pinocchietto a capofitto. seppure... felice anche di sapere che il "giardino segreto" non è un brutto libro. e naturalmente grazie della citazione. si fanno dei begli incontri da untitled.
Scritto da: caracaterina | giovedì, 10 giugno 2004 a 23:17